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Notte prima degli esami

Notte prima degli esami

Il Settore Giovani dell’Azione Cattolica di Roma mi ha chiesto di scrivere una lettera ai ragazzi che svolgeranno gli Esami di Stato in questo tempo così strano, snaturato a causa del Covid-19. Questo contributo è stato inserito all’interno di un video più articolato, splendido ed emozionante, di affidamento.

Ecco il video in cui compare pure il mio faccione.

Lo splendido video realizzato dall’ACG di Roma

Qui invece la trascrizione della lettera.

Cari maturandi,
queste sono le ultime ore di attesa prima del vostro esame e voi sarete impegnati con le ultime pagine da ripassare, le ultime slide da completare, a ricevere le ultime raccomandazioni, e a finire gli ultimi preparativi per non rimanere indietro. Un grandissimo conto alla rovescia nel quale ogni secondo è un ultimo secondo prima di quell’ora fatidica che segna la chiusura di un percorso. Cinque anni di tensioni, di interrogazioni, di scale salite e scese, di merendine consumate tra i banchi, di sguardi d’intesa col proprio compagno di banco, di amori mai confessati e di amicizie infrante; cinque anni di voti ingiusti, di spiegazioni affascinanti, di foto scattate all’insaputa del prof di turno, di musica messa alla LIM tra un’ora e l’altra; cinque anni di “quest’anno fai tu il rappresentante”, di “non vedo l’ora che arrivi la gita”, di “ma quanto dura quest’ora?”; cinque anni di lacrime, studio, nottate passate sui libri, di giustificazioni e dieci in pagella; cinque anni che sembrano chiudersi in un’ora. Anche l’ultima notte, quella Prima degli esami, che per colpa di questa pandemia sarà strana, diversa, ha un sapore agrodolce, con buona pace di Venditti.
Da professore impegnato in una commissione d’Esame di Stato, mi sento però di dirvi che questa notte è ancora vostra!
È vostra perché non ci sarà niente di ultimo in questa notte, ma c’è tutto di nuovo. Paradossalmente, ogni fine che sentirete dentro di voi per ciò che è passato, sarà un nuovo inizio! L’Esame di Stato rappresenta sì un momento impegnativo, faticoso, per alcuni anche drammatico. Ma non è altro che un trampolino che vi permetterà di fare cose grandiose nella vostra vita. Ogni ora spesa a migliorare il vostro elaborato, ogni ripetizione ad alta voce di quella poesia letta sempre meglio, ogni articolo della Costituzione imparato a memoria, ogni esperienza PCTO maturata, sono già adesso le fondamenta della vostra carriera universitaria o della vostra vita lavorativa; sono le basi per la vostra vita da cittadini maturi e consapevoli; è ciò di cui avrete bisogno per essere donne e uomini migliori.
Il giorno dell’esame vestitevi al meglio per far vedere la bellezza delle vostre persone; sfoggiate il vostro miglior sorriso per sottolineare a tutti i vostri professori che non state lì impauriti, ma desiderosi di dare il massimo; abbiate un eloquio sveglio, fresco, rispettoso, perché il Presidente di commissione vi veda già adulti e in grado di governare la vostra vita; sorridete con gli occhi, prima ancora che con le labbra, perché voi per primi possiate essere consapevoli che questo virus ha solo tolto una routine alla quale eravamo abituati, ma non il vostro desiderio di iniziare quel cammino nuovo, inedito, che vi porterà alla vostra vocazione piena, a realizzare quello che dentro di voi sta maturando e sta trovando una direzione precisa.
Noi professori saremo lì, col cuore colmo di gioia nel vedervi concludere questo cammino e con la speranza che al di fuori della scuola sarete ciò che serve a questa società così pazza. Vi abbiamo accompagnato in questi anni e vi lasciamo lì dove vi abbiamo trovato, all’ingresso della scuola. Sempre lì vi aspetteremo se vorrete venire a trovarci.
In bocca al lupo, fatevi valere!

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