34 anni… e un po’ sentirli
Buon compleanno a me!
Ebbene sì, oggi sono 34 gli anni che porto sulle spalle. Non tanti, non pochi: quanto basta.
Quanto basta per sentirne il giusto peso, per non sentirne ancora l’opprimente carico, ma quanto basta per ricordarmi che l’éternellement jeune può non abitare più in questi abiti casual (o classico-sportivi, come li definisco io).
Il dolce fardello dell’età si sta facendo sentire soprattutto nella mancata realizzazione di sé, nel non portare a termine alcuni compiti di sviluppo che mi divertivo tanto a insegnarli – quando insegnavo – ma evidentemente poco a viverli, sebbene per colpe non interamente mie. Si sta facendo sentire nei tanti fastidi che uno inizia ad avere e per i quali dovrebbe mangiare poco e niente (ma come si fa, dico io!?) e nonostante questo ti basta poco per star male due giorni! Si fa sentire anche nel contesto sociale e generazionale in cui siamo inseriti, esattamente a metà tra i doveri e i piaceri, ma più verso i primi che sono in crisi e non vogliono concretizzarsi seriamente.
Il dolce fardello dell’età non si sta però facendo sentire nella voglia di andare un po’ oltre quanto gli standard medi vorrebbero: la divergenza di un pensiero, di una vita, di atti e intenzioni, di momenti e di piccoli programmi, di acquisti e di relazioni ti fanno sentire ben più che vivo e sempre innamorato della vita. Ti accorgi, certo, che a una certa inizi a diventare – come dire – patetico, ma non ci si pensa più di tanto e si va avanti! Alla fine sorridere, amare la vita, essere talvolta irrazionali e imprevedibili, giocare sempre le proprie carte, stare sempre a testa alta e spalle larghe, mai fermo e mai domo, fa la differenza; e in positivo, nei confronti di sé e degli altri.
Poi ci sarebbero tante cose da migliorare, da perfezionare e – perché no – da interrompere o ricominciare. Ma tutta questa saggezza, a 34 anni, non credo di averla ancora.
Ringrazio Dio, la famiglia, gli amici, chi mi dà gioie e chi dolori e preoccupazioni, l’AC(R) sempre intorno e chi incontro anche casualmente per strada ma in qualche maniera entra nella mia vita. Ognuno è un tassello di vita, un tassello di questi 34 anni appena compiuti e degli anni che Dio vorrà donarmi in più.
Insomma, nessuna crisi di metà vita perché né ho i 40 anni (per cui ricomincia la vita) né i 50, per cui la vita è a metà (almeno idealmente). Ne ho 34: quanto basta per sentirli un po’! E ancora tanti auguri a me!
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