Uno, nessuno? No, Centomila!
Utilizzo il già fortunato titolo dell’opera pirandelliana come preludio al mio post, che scrivo in tempi non sospetti, nonostante l’entusiamo non sia proprio venuto meno!
Di cosa sto parlando? Di C’è di +, ovviamente!
Per la cronaca: stiamo parlando dell’incontro nazionale ACR e Giovanissimi di Azione Cattolica, svoltosi il 30 ottobre scorso, che ha paralizzato e colorato e animato la città di Roma.
Passate ormai due settimane, mi trovo qui a dire cosa è stato in realtà l’incontro… perché si sono sentite tante o, per certi versi, poche cose.
Ai giornali, infatti, pare interessare poche cose: la rabbia dei cittadini, il Papa che parla di castità e il tanto traffico generato. Cose pur oggettive ma non esaustive di quello che, agli occhi miei e di tante persone, invece è stato.
Già: gli occhi. Ne ho visti molti, tantissimi. Ho visto occhi bambini e occhi adulti; occhi di chi era visibilmente stanco, per il viaggio e per la giornata, e occhi che volevano ancora divertirsi e ballare al tempo dell’animazione; occhi che hanno aiutato gli altri e occhi che esprimevano stanchezza e rabbia; occhi che cercavano appoggio e occhi che l’offrivano; occhi che erano dolci e occhi esigevano rispetto.
Ho visto delle persone, tante, tantissime. Desiderose di partecipare, di dare una mano, di giocare, di cantare e gridare, di essere considerate tali.
Ho visto una folla incredibile entrare in piazza del Popolo, 120.000 persone che formavano un serpentone immenso che la cui testa era quasi alla salita del Pincio e la coda ancora in San Pietro. Una folla che esplodeva per quanti sorrisi dava al mondo, per quante grida di festa alzava al cielo e per quanti canti riusciva a intonare.
Ho visto piazza del Popolo piena, come non mai. Più di ogni manifestazione politica a cui ho partecipato. Ho visto un flusso continuo di bambini, genitori ed educatori, durato tre ore e mezza.
Ho avuto la responsabilità di circa 80 volontari, divisi in 7 team e provenienti da tutta Italia. Dialetti, età, stili e modi di essere tutti diversi; un’eterogeneità che hanno aputo trasformare in disponibilità e operatività, discreta ed entusiasta, attiva e responsabile.
Ciò che è stato e ciò che i giornali non hanno percepito è stato proprio questo: bambini, giovanissimi, giovani educatori e adulti accompagnatori che non sono venuti solo per il Papa, solo per visitare Roma, solo per un’associazione.
120.000 persone sono venute perché aggregate da Dio in un luogo unico, perché hanno saputo essere Chiesa, la vera Chiesa; perché hanno saputo fare festa, un’immensa festa; perché c’è di +!
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