L’Italia di cui non sai mai abbastanza
Complici le due ore di viaggio per tornare alla vecchia scuola, ho divorato un libricino di Carlo Lucarelli, Navi a perdere e ne sono rimasto, come dire, un po’ così.
Non certo per la qualità del libro. Questo è ben scritto, ricco di flashback e di riferimento.
Il libro racconta, nascosto tra un fantanoir e una puntata di “Blu notte”, una storia vera, così come veri sono i continui nomi che tornano nelle pagine di questo libello.
Non t’aspetti che l’Italia sia anche questo, non t’aspetti che l’unica dietrologia è quella a cui noi, nella pura sodomia, ne siamo vittime. Non t’aspetti che, in fondo in fondo, tutto sia collegato e questa rete vada a contenere il marcio, l’oscuro, il puzzo e la vergogna a cui ormai siamo abituati.
Chi di voi ha sentito parlare di ecomafia? Forse più di qualcuno.
Ma chi tra voi conosce effettivamente storie di ecomafia? Ecco, consiglio di leggervi questo testo non perché ne contenga meramente un elenco ma perché, della storia che racconta, scende nei particolari; in quei particolari che nessuno di voi ha mai letto sui giornali, che pochi tra voi ha desunto dalla rete e che quasi tutti ignorano. Come quelle strane relazioni che ci sono tra una nave spiaggiata in Calabria e l’assassinio (perché così è stato) della giornalista di Rai3 Ilaria Alpi.
Se vi sembra strana l’associazione, se il vostro spirito critico è ancora vigile nonostante Mediaset e, soprattutto, se avete a cuore quel che resta dell’Italia, leggetevelo.
Vi consiglio poi di approfondire il catalogo VerdeNero dell’Edizioni Ambiente. Sono testi interessanti e ben scritti che veleggiano bene tra il noir e l’attualità.
Buona lettura!
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