Fratellanza italica
Buon 2 giugno a tutti!
Vabbè, non che sia così patriottico da mettere bandiere o chissà che cosa, però son feste belle: ci dobbiamo tenere un po’ tutti e sempre assieme dobbiamo pure compiere una riflessione.
Nel titolo parlavo di fratellanza italica; già, siamo in grado di compiere una vera e propria fratellanza in questo paese pieno di contraddizioni e di rifiuto dello straniero?
Non siamo forse noi che da millenni abbiamo sul nostro suolo le più svariate popolazioni, noi stessi incrocio e innesti di sangue, razze e culture? Non siamo forse il paese di riferimento di un Mediterraneo che ha perso la sua coscienza storica? Non abbiamo per secoli esportato cultura, arte, musica e calore umano prima ancora che vergogna, mafia e conflitti d’interessi? Non siamo forse stati noi i primi clandestini in terre straniere?
Buon 2 giugno allora e siamo consapevoli di far parte di un paese straordinario e pieno di risorse, terra bellissima e disgraziata (come diceva Borsellino parlando della Sicilia), che chiede solo un patriottismo di umana fattura e non di un cieco contrattualismo xenofobo.
Saluto e concludo con l’inno, ovviamente, interpretato e suonato (niente cantato, per il testo rivolgetevi altrove) in chiave Jazz!
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