Natale e Natività
Forte di pomeriggi in cui ho assaporato nuovamente il dolce gusto della parola DORMIRE, segno che le vacanze sono già iniziate e che, per poterle definire tali, servono delle occasioni di festeggiamento…
approfitto di questo post e della giornata odierna, 24 dicembre, che mi dicono essere pure un giorno di vigilia, per farvi gli auguri a modo mio:
Il mio augurio, infatti, non è tanto di un Santo Natale quanto di una Santa Natività.
Gioco linguistico? No, realtà fattuale.
Ormai siamo abituati a festeggiare il Natale poiché è tradizione. Milioni di persone in giro a cercare il regalo migliore, trovando solo stress, confusione, nervosismo e una sana ipocrisia del “siamo tutti più buoni”.
Noi, o almeno chi ci crede, festeggia la Natività, ovvero uno dei più grandi paradossi cristiani di un Dio che si è fatto sì uomo, ma soprattutto si è fatto bambino.
Lascio a chi sa più di me di continuare, teologicamente, la storia della salvezza e della rivelazione.
Mi permetto solo di concludere col senso di grazia che emana da questa festa: se anche noi festeggiamo la Natività e non solo il Natale, stiamo nelle stesse condizioni dei Magi, che da Oriente son venuti per adorare questo bambino. Che la nostra vita, presente e futura, sia segno di adorazione per il bambino che è nato per noi e che tutti gli auguri possibili che ci facciamo siano espressione e ricerca del vero bene a cui tutti noi dobbiamo sempre tendere.
Buona Natività a tutti!
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