Sono stato nominato!
No, non parteciperò a nessuna edizione del Grande Fratello, tranquilli!
L’esser nominato è proprietà intrinseca di una chiamata giuntami, fresca fresca, stamane dal CSA (già Provveditorato) per una cattedra, in realtà uno spezzone orario, fino al 30 giugno.
Gaudio e tripudio, potete immaginare. La nomina è un traguardo da tutte le persone in graduatoria (i precari della scuola, per intenderci) agognato.
Ora però son capperi amarissimi!
Sarò il nuovo prof di filosofia in un liceo tecnologico di una delle scuole più conosciute a Roma.
Che bello, direte voi! Aiuto, chioso io.
Sì perché mi dovrò fare un mazzo per re-imparare tutto quello che, l’anima dei professori nullafacenti-fancazzisti-menefreghisti-corrotti che mi son trovato davanti, non ho avuto modo di fare durante la mia carriera scolastico-universitaria.
Sia ben chiaro, non mi spaventa il lavoro personale di continuo studio e aggiornamento; resta però difficile e pieno di emozioni ambivalenti quel delicato rapporto con le classi nuove che si andrà ad instaurare nei prossimi giorni e dal quale dipende un parziale successo, o insuccesso, di un professore. Utilizzando una metafora calcistica, diciamo che gioco fuori casa e debbo fare la partita della mia vita (una delle prime partite, è chiaro)!
Detto questo, rimbocchiamoci le maniche, andiamo avanti e, con umiltà, passione, studio e abnegazione, spacchiamo il mondo!
Ad maiora!
Chi commenta