Eppur si muove…
Questa sera avevo voglia di rompere lo strano tabù che mi ero implicitamente prefissato nella mente, quello di non scrivere neppure una riga di questo blog.
Non certo perché volessi far morire uno spazio di cui io, nella versione del sito precedente, ne ero stato un precursore (se vi ricordate le news) quanto per accidia che ultimamente, e in molti ambiti, sta invadendo le mie sfere vitali fino a rendermi attore di me stesso in una recita che però non mi vede figurare come protagonista della mia vita.
Tutto questo deve avere uno stop e il segnale rosso riguardo questo blog è stato esposto questa sera. Speriamo ovviamente che sia così.
Risale a giugno l’ultimo mio post, serio quanto non mai. Si parlava di parole che plasmavano la nostra vita, parole talvolta dure che fanno soffrire, parole di cui il nostro mondo non ne può fare a meno e nelle quali la sofferenza è conditio sine qua non di esistenza.
Non cambierei una sola virgola di quel post che sento ancora mio, come ancora mia è la preghiera finale sull’alienazione dal mondo della sofferenza pur chiedendo a gran voce di essere accolto dal mondo della vita. Riflessioni che faccio ora, quando vedo intorno a me un mondo che cresce e fa della promessa la sua responsabilità. Al momento io mi siedo in disparte, forse nel classico angolo, a guardarlo pieno di ammirazione consapevole della mia inettitudine e della mia mancanza della voglia di crescere.
Sarà che ho vissuto molto tempo come un più grande tra gli altri (o almeno così io mi ci son sempre sentito), tra impegni e responsabilità, orari stretti e la gran parte delle amicizie mai sbocciate appieno; ora corro il rischio opposto, di risultare patetico come più giovane tra gli adulti, ormai miei coetanei.
Questo però mi fa male e sarà complesso uscirne fuori, a testa alta.
Dolori di vita a parte, nel grande periodo di assenza ho fatto molte cose.
Partirei con le magnifiche (quanto dispendiose, dannazione) vacanze, come campioni del mondo, ovviamente. Non voglio però tediarvi con i soliti miei banali racconti quanto far vedere in forma iconica quanto mi son divertito. Collegatevi dunque su questa pagina che è il mio album virtuale e deliziatevi di mare, festeggiamenti, chiese e tramonti, aquiloni e moschee, rivivendo insieme a me mesi di straordinaria spensieratezza.
Soffrite altresì insieme a me al pensiero settembrino di ritorno al lavoro, con la sempre piacevole conferma della scuola elementare, nel mio insegnamento d’informatica, e la nuova sorpresa di un 5° tutto mio, nella scuola dove in questi due anni ho svolto come prof. gli esami di stato.
Certo, una signora e una ragazza non possono definirsi classe… ma aspetto fiducioso qualche nuovo ingresso!
Molto altro ci sarebbe da dire, ma come primo post dopo mesi di astinenza può bastare, confidando che il prossimo di questi miei articoli giungerà tra poco.
Un saluto e, infine, un favore: chiunque passi di qua, dall’amico, alla ex, al turista, allo sconosciuto di turno o al tecnico di blogger…. LASCIATEMI UN COMMENTO, ve ne prego!
Ciaooooooo
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