Vai Forrest, corri!

Vai Forrest, corri!
Continuavo a ripetermelo mentre lasciavo l’ombra dei miei passi sempre alle spalle.
Vai Forrest, corri!
Col sole che mi sorrideva a 32 gradi, incredulo, curioso e ironicamente fastidioso mentre mi tiravo su le maniche e sbottonavo la mia camicia.
Vai Forrest, corri!
Anche se solo per cinque minuti, cerca di arrivare prima del cambio dell’ora così da mettere una firma sul registro dei tuoi imperativi categorici.
Vai Forrest, corri!
E cammino senza badare a niente tranne i posti nuovi che incontro, le vie a cui non sapevo dare un luogo e a luoghi che non possedevano vie.
Vai Forrest, corri!
Anche ora che sembri arrivato, con il sole che ti ha macchiato di sudore il viso e il cuore ancora a chiedersi dei sorrisi regalati e dell’amore venduto, anche ora continua a correre perché non saranno i dieci kilometri di oggi né quelli di domani a farti giungere alla scuola della vita dove la penna con cui firmerai il registro è ancora chiusa.
Vai Forrest, corri!

Marco Caporicci

"Per grazia di Dio sono uomo e cristiano, per azioni grande peccatore, per vocazione insegnante della specie più misera, precario di scuola in scuola"

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