La scuola dei professori
…e non degli alunni.
Dopo ore di preparazione della lezione odierna mi trovo una classe vuota. Forse dovrei esultare, visto le 4 ore di spiegazione che mi si presentavano prossime ma in fondo sono rammaricato. Queste scuole, diplomifici come sarebbe più giusto chiamarli, sono il contrario di una seria intenzionalità didattica. Sia ben chiaro che non sto sputando nel piatto in cui mangio, quanto riflettendo su una situazione che vuoi per questioni politiche, vuoi per lassismo ministeriale, si è delineata. La situazione vede, per l’appunto, un piano intero di scuola con 4 professori e, se non erro, un ragazzetto che parla dello scandalo arbitri. Può essere invocata la questione didattica in questi contesti? I precettori che la storia della pedagogia ricorda sono diventati i centri studi o chi fa ripetizioni e non certo l’istituzione scolastica, che in virtù di un certificato di parificazione statale, è così propriamente detta. Consoliamoci con l’idea, utopica al momento, di una classe piena di giovani ai quali, dai primi momenti, si possa trasmettere l’herbartiano interesse e la kantiana autonomia morale al proprio futuro…
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