Un passo odt
Ecco uno strumento per migliorare il nostro grado di libertà informatica.
Parlo dell’OpenDocumenT, ODT come estensione, protocollo creato e in via di affermazione come standard per la compatibilità di documenti (di testo, elettronici, disegni e così via) che compongono le più comuni uite per ufficio (Office suite) presenti sul mercato.
Cerchiamo di capire ancora meglio.
Fino a poco tempo fa era (guarda un po’ il caso) solo la Microsoft a gestire il software necessario per la gestione di documenti, di tabelle, grigle e presentazioni. Chiamò questa suite Microsoft Office e tutt’oggi è la più usata.
Peccato che presumo la stragrande maggioranza di voi (noi) tutti, non ha piene carte in regola.
Parallelamente a questo problema etico, che poco importa i programmatori, si è sempre più evidenziata tutta una sfera di prodotti open source e freeware, di qualità pari o talvolta superiore al più blasonato concorrete di casa M$.
Trattasi infatti di suite o software come: OpenOffice o Abi Word e altri. Suite molto valide, soprattutto la prima, che sto utilizzando con estremo piacere e che hanno adottato l’OpenDocument per il salvataggio in default dei propri documenti.
Perché, quindi, adottare l’OpenDocument?
Perché questo è l’unico modo per evitare sempre problemi e impedimenti nel passaggio tra una suite e l’altra; perchè è bene avere finalmente uno standard di codifica; perchè è totalmente uguale a come era prima, quindi per l’utOnto non cambia nulla, ma per l’utEnte sì; perché finalmente si sta dando peso all’open source.
Quindi vi chiedo di andare sul sito dell’OpenDocument Fellowship e firmare la petizione, fornendo una vera email, poiché vi sarà richiesta la conferma della signature.
Detto ciò, vi ringrazio e vi saluto, sempre calorosamente
Chi commenta