Habemus Papam
…ma anche connessionem.. ma questa è un’altra storia….
Annuntio vobis gaudium magnum;
habemus Papam:Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Josephum
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Ratzinger
qui sibi nomen imposuit Benedictum XVI
Finalmente la Chiesa di Roma è uscita da questo periodo di sede vacante, come un gregge senza pastore, e si è incamminata verso una guida stabile e sicura.
Il “cardinale di ferro” Joseph Ratzinger ha ottenuto una maggioranza (sembrerebbe consistente) di voti a suo favore che gli hanno permesso, al quarto scrutinio nel conclave, di poter essere eletto. Ma questa è storia nota.
Mi preme, al momento, ricordare due cose:
- La presenza incessante nelle parole, nella liturgia, nei ricordi del Grande Papa Giovanni Paolo II. Anche a me, vi confesso, manca molto.
- La possibilità che Benedetto XVI, con i suoi occhioni un pò infossati che in parte incutono timore, in parte tenerezza, possa finalmente riportare un pò di senso del sacro all’interno delle liturgie eucaristiche, puntanto molto su una nuova concezione (che segue stili classici mai morti) della musica all’interno di esse.
Una musica che ritorna ad essere duplice preghiera (cfr Sant’Agostino).
Auguri, caro il nostro Benedetto XVI, saremo con te nelle preghiere anche se, almeno per ora, sarà quasi impossibile toglierci dagli occhi il Papa che ha accompagnato la mia generazione fino a oggi.
Chi commenta